Il Libano è da molti anni un interlocutore economico importante per il nostro Paese.

I dati forniti dall’Ambasciata italiana a Beirut evidenziano che nel 2013 l’Italia, con un export verso il Libano di 1.789 milioni di dollari ed una quota dell’8,4% circa, si è posta in seconda posizione dopo la Cina (2.282 milioni di dollari e 10,7% di quota), precedendo Francia, Stati Uniti, Germania e Russia.
Nei primi 5 mesi del 2014 l’Italia, con 767 milioni di dollari (8,8% di quota), ha confermato questa posizione.
Crescono anche le importazioni dell’Italia dal Libano, che nel periodo gennaio-maggio 2014 sono risultate in aumento dell’8,2% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Tra i prodotti più importanti dell’export italiano in Libano prodotti energetici raffinati (48%), macchinari e strumenti elettronici (12%) e prodotti chimici (8%).

Una scelta che rispecchia l’anima libanese che ruota intorno a generosità, ospitalità e cucina, vera e propria chiave per entrare in contatto con la cultura del Paese orientale. L’alimentazione rappresenta infatti un aspetto fondamentale per questo popolo, e ad essa sono strettamente connesse arti e attività culturali.

Il padiglione di 125 metri quadri favorirà l’interazione tra gli artigiani libanesi e il pubblico, che potrà assistere ai processi necessari per la lavorazione del vino e dell’olio di oliva o per la produzione del sapone.
Il cibo è un valore essenziale nella cultura libanese e sarà il mezzo per entrare in contatto con i visitatori, sia attraverso spettacoli teatrali, lezioni di cucina e documentari, che con l’esperienza di degustazione dei piatti tipici delle “perla della cucina araba”.

141Tour: la tappa di Casale Litta

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