Cocquio-Trevisago http://www.141expo.com/cocquio-trevisago 141expo Thu, 10 Sep 2015 09:39:17 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.8.15 Quel che c’è da sapere per “Nutrire il Pianeta” http://www.141expo.com/cocquio-trevisago/2015/09/10/quel-che-ce-da-sapere-per-nutrire-il-pianeta/ Thu, 10 Sep 2015 09:39:17 +0000 http://www.141expo.com/cocquio-trevisago/?p=145 La cucina araba (quella dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo) si deve considerare una delle madri di tutte le cucine. Gli arabi hanno creato la pasta secca, arrivata in Italia con la conquista saracena della Sicilia; la pizza, un pane arabo condito dalla fantasia dei napoletani; le salse, sviluppate poi dai francesi; l’uso dello zafferano: la paella alla valenciana e il risotto alla milanese hanno radici arabe (gli spagnoli, influenzati dall’occupazione araba della penisola Iberica, portarono lo zafferano anche a Milano durante i due secoli della loro occupazione). Saporita e in certi casi raffinata, la cucina araba è in grado di soddisfare tutti i palati, anche quelli più esigenti, garantendo nello stesso tempo il giusto bilancio tra proteine animali e vegetali, glucidi e lipidi, adatti al tipo di clima subtropicale e arido. Gli arabi si sono sempre nutriti di carne di montone o di agnello perché l’unica che non fa male quando marcisce (ricordiamoci che una volta non c’erano né frigoriferi né freezer).
timthumb-1.phpLa cucina della penisola arabica (dal Libano allo Yemen) è, invece, piuttosto limitata. Il nomadismo delle tribù ha costretto gli arabi a nutrirsi di cibi trasportabili (riso e datteri) e a mangiare la carne degli animali al seguito, pecora e cammello. Quest’ultima è davvero buona. Si hanno controindicazioni quando l’animale viene macellato vecchio, allora la carne è coriacea. Nei paesi costieri (Yemen, Oman ed Emirati Arabi), gli arabi hanno imparato a preparare il pesce, sempre steccato di spezie e menta e grigliato. La bevanda principale è il tè alla menta, l’unica in grado di dissetare il viaggiatore anche in pieno deserto. Nonostante sia una portata calda, la zuppa di pollo yemenita è famosissima in tutto il paese. Composta da 1 pollo di 2 kili, tagliati in 8 pezzi, 2 cipolle grandi, sbucciate e tritate grossolanamente, 8 spicchi d’aglio, sbucciai e lasciati interi, 1 pomodoro grande tagliato a spicchi, 2 gambi di sedano lasciati interi, 2 cucchiai grandi di sale (secondo il gusto), da 1 a 2 cucchiai di Hawayij (combinazione di spezie Yemenite), 3 carote pelate, sbucciate e tagliate a rondelle. 3 patate, sbucciate e tagliate a cubetti, 12 gambi di prezzemolo tritato finemente, 12 gambi di coriandolo tritato, 12 gambi di aneto tritati fini, Z’hug (salsa piccante Yemenita) a piacere , Hilbe (salsa di fieno Yemenita), è un’ottimo piano ricco di proteine ed energia.

In Arabia Saudita gli alcolici sono proibiti. Negli altri paesi durante la festività del Ramadan è buona regola non mangiare per strada. Altro consiglio, da seguire nei ristoranti: limitatevi a un solo piatto principale se avete ordinato molti antipasti, questi sono nutrientissimi e portano subito alla sazietà. Sconsiglio di bere la birra: non c’entra niente con i piatti arabi.

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Lahuh: tipico pane yemenita dal sapore mediorientale http://www.141expo.com/cocquio-trevisago/2015/09/10/lahuh-tipico-pane-yemenita-dal-sapore-mediorientale/ Thu, 10 Sep 2015 09:31:45 +0000 http://www.141expo.com/cocquio-trevisago/?p=140 158715193Anche lo Yemen, come ogni Paese, ha una cucina ricca di piatti tipici e tradizioni culinarie. Nella cucina mediorientale si trovano molti tipi di pane piatti e rotondi, cotti in padella o su una piastra circolare leggermente unta di olio. Uno di questi è il lahuh, una pane morbido di origine yemenita molto presente nella cucina ebraica. Il lahuh è un pane buono e molto facile da fare perchè non richiede la cottura in forno; si presenta come un pancake più grande, dalla consistenza umida e soffice, liscio da una parte, quella che è a contatto con il calore della padella, e pieno di bolle sulla parte superficiale. Per ottenere un risultato ottimale, la padella deve essere raffreddata ogni volta prima di passare alla cottura della successiva porzione di impasto.

Il lahuh viene servito sia con preparazioni salate, come l’hummus o salsa di pomodoro, piuttosto che mangiato insieme ai piatti principali di carne; sia in versione dolce, ricoperto di miele e scaglie di mandorle. Il lahuh porterà un profumo e un sapore tutto mediorientale!

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Per preparare il lahuh, per prima cosa mettete il pane bianco, privato della crosta, ad ammollare in acqua fredda per 5 minuti. Quando sarà ben morbido, strizzatelo bene con le mani. Sciogliete il lievito in acqua tiepida. In una ciotola capiente mescolate la farina, lo zucchero e il sale e versate su di essi, a filo, l’acqua con il lievito, mescolando intanto con una frusta per amalgamare bene gli ingredienti. Unite il pane ammollato e ben strizzato e mescolate per sciogliere il pane e per rompere gli eventuali grumi. Coprite la ciotola con la pellicola e lasciate lievitare a temperatura ambiente il composto per circa 2 ore; trascorso questo tempo, il composto risulterà più gonfio e pieno di bolle. A questo punto potete passare alla cottura del lahuh: oleate (con olio di semi o olio d’oliva) leggermente una padella antiaderente dai bordi bassi, del diametro di circa 20 cm (tipo di padella per le crepes), stendendo l’olio con un pezzo di carta da cucina e versate circa 110 gr di pastella, stendendola su tutta la superfice della padella, aiutandovi con il dorso di un cucchiaio. Cuocete il lahuh a fuoco medio, senza girare mai il pane, fino a che anche la parte superficiale non sarà  rappresa. Una volta cotto, ponete il lahuh su un canovaccio pulito, copritelo con un altro canovaccio. Prima di continuare con un’altra porzione di impasto, è importante che raffreddiate la padella in una ciotola di acqua ghiacciata o sotto il getto freddo del rubinetto, in modo da ottenere un pane liscio da una parte e pieno di bolle dall’altro. Continuate la cottura dell’impasto rimanente fino a terminarlo . Servite il lahuh ancora caldo!

 

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Lo Yemen si rilancia con Expo http://www.141expo.com/cocquio-trevisago/2015/03/16/lo-yemen-si-rilancia-con-expo/ Mon, 16 Mar 2015 18:46:38 +0000 http://www.141expo.com/cocquio-trevisago/?p=114 “Il caffè Mocha e il sidro di miele, i regali dello Yemen al mondo” è il tema di partecipazione ad Expo dello Yemen, gemellato con Cocquio-Trevisago nel progetto 141Expo.

Lo Yemen lè stato il novantunesimo paese ad aderire all’Esposizione Universale 2015. Della sua adesione ne diede notizia il commisario generale Roberto Formigoni sottolineandone l’indubbio valore politico.

«Siamo felici di accogliere lo Yemen nella community internazionale di Expo Milano 2015; ci porta un’adesione dall’indubbio valore politico. Questo Paese riveste infatti un ruolo fondamentale, alla luce di una posizione geopolitica di evidenza strategica nel delicato contesto dell’area del Golfo».

Yemen

Padiglione Yemen

Con la sua partecipazione al Cluster del Caffè, lo Yemen vede in Expo un’occasione di rilancio, non solo dal punto di vista economico ma anche culturale e sociale.

I visitatori impareranno a conoscere meglio il Caffè dello Yemen attraverso immagini e filmati che mostrano l’evoluzione della storia del caffè dalle sue origini. Avranno anche l’occasione di assaporare diverse varietà del caffè Mocha, anche delle regioni del Matari, Yafei, Harazi Ismaeli  e Hamadi.
Attualmente il paese, situato nell’estremità meridionale della Penisola araba, è un paese in cui non si viaggia a causa dei recenti colpi di stato e della crisi interna al Paese. Eppure, è un Paese meraviglioso, considerato da Pasolini “il paese più bello del mondo”. La sua capitale, Sana’a, custodisce antiche architetture, templi, moschee, mercati e medine. Popolata dai beduini nel deserto, lo Yemen colpisce per i suoi paesaggi sperduti come Thula, Kwakaban, Bokur, Shiban, Manakha e Al-Hajjarah.

YemenCoffee

 

 

 

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