Tradizioni – Comabbio http://www.141expo.com/comabbio 141expo Thu, 01 Oct 2015 12:04:04 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.8.15 Proroga apertura mostra Lucio Fontana a Comabbio http://www.141expo.com/comabbio/2015/10/01/proroga-apertura-mostra-lucio-fontana-a-comabbio/ Thu, 01 Oct 2015 12:00:45 +0000 http://www.141expo.com/comabbio/?p=234 9-MAN-50X70-UOVO_MANI-abb-5

Considerato il notevole successo di pubblico e di critica, gli organizzatori della mostra “Lucio Fontana – Comabbio” allestita a Comabbio in sala Lucio Fontana, hanno deciso di prorogarne l’apertura al 1° novembre 2015.

Gli orari di apertuta restano invariati: sabato e domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle or 17 alle 19.

 

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La Comabbio di Lucio Fontana http://www.141expo.com/comabbio/2015/09/11/la-comabbio-di-lucio-fontana/ Fri, 11 Sep 2015 11:31:17 +0000 http://www.141expo.com/comabbio/?p=228 man a4Nell’ambito della mostra “Lucio Fontana_Comabbio” allestita presso la Sala Lucio Fotana a C omabbio,

l’Amministrazione comuale ha organizzato una visita guidata alla casa, all’atelier, alla cappella funeraria e ad altri luoghi fontaniani in Comabbio, a cura di Marco Tamborini.

L’evento si svolgerà il giorno 19 settembre con il seguente programma:

ritrovo alle ore 15,00 in sala Fontana

breve introduzione degli organizzatori e inizio visita guidata che si concluderà al cimitero di Comabbio.

 

Grazie per l’attenzione.

 

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Milano-Comabbio: la forza della tradizione. http://www.141expo.com/comabbio/2015/08/10/milano-comabbio-la-forza-della-tradizione/ Mon, 10 Aug 2015 11:55:52 +0000 http://www.141expo.com/comabbio/?p=223 fotoUna data ufficiale non c’è, foto celebrative nemmeno. Si parla genericamente degli anni Venti, chi giura verso la fine, chi invece scommette sui primi anni. Il fascino delle tradizioni, in fondo, è anche – o forse soprattutto – quello di emergere dal tempo come qualcosa che c’è sempre stato e che, si immagina, sempre ci sarà.
Certo quei signori dalle maglie raccogliticce, che un ferragosto di tanti anni fa si misero a segnare il campo nello spiazzo davanti alla chiesa, non avrebbero mai immaginato che quella sfida, inventata per ingannare la noia di un giorno di festa, sarebbe diventata un appuntamento fisso, una data che avrebbe scandito l’estate di Comabbio, più o meno come la festa di San Giacomo, il fuoco al palloncino, la processione.
Da allora, da quel non identificato 15 agosto degli anni Venti, la partita di ferragosto, Milano contro Comabbio, vedeva il paese intero raccolto intorno alle due squadre. Partita vera, cattiva, capace di dividere per un giorno le famiglie: marito a dannarsi l’anima per il Milano e moglie a tifare Comabbio (o viceversa), figlio con la maglietta del Milano e padre a soffrire a bordo campo, ricordando i giorni in cui guidava l’attacco comabbiese. O ancora due fratelli “novaresi” in campo, uno di qua e l’altro di là, per via di quelle simpatie innate che ti fanno preferire una compagnia all’altra, a scambiarsi ben altro che fraterni buffetti. E poi il pubblico: spalti esauriti in ogni ordine di posti – avrebbe commentato con la sua voce roca uno come Sandro Ciotti – e rigida divisione tra le tifoserie, come a tutti i derby degni di questo nome. Il paese davvero si fermava e si fermava pure la corriera che, fino a qualche anno fa, passava ancora proprio accanto al campo.
Non c’è stato ragazzo a Comabbio che non abbia provato – o sperato – di giocarsi quella partita che aveva imparato ad aspettare fin da piccolo, quando attaccato alla rete, faceva il tifo per il suo papà. E chi proprio con il pallone non sapeva che farci, si ingegnava, soprattutto tra i milanesi, a reclutare, per quella giornata, qualche amico dai piedi buoni. Che quando erano troppo buoni, prima suscitavano mugugni e qualche rimostranza non proprio all’insegna del fair –play, poi assaggiavano i tacchetti di qualche comabbiese, magari meno dotato di tecnica e inventiva, ma sicuramente più motivato a ribadire una supremazia “territoriale”.
E poi c’era il terzo tempo, roba da far invidia al più celebrato rito del rugby, giocatori, parenti, amici a cena insieme e chi perdeva doveva pure pagarla. E con loro amici e parenti, in una festa che in qualche modo segnava la fine dell’estate.
Oggi certo non è più così. La rivalità – mai apertamente dichiarata ma di sicuro ben presente e radicata – tra chi a Comabbio le ferie le passava per forza – magari a falciare i campi e a preparare il fieno per l’inverno – e chi se le godeva in barca o in riva al lago, si è andata stemperando con gli anni. C’è ancora tanto agonismo, ma senza il furore di una volta. E soprattutto c’è ancora, dopo quasi un secolo, la partita e la forza della sua tradizione. Perché, alla fine, nonostante tutto, Milano –Comabbio non è e non sarà mai una Scapoli –Ammogliati.

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Luigi Fontana, scultore varesino tra Italia e Argentina http://www.141expo.com/comabbio/2015/07/20/luigi-fontana-scultore-varesino-tra-italia-e-argentina/ Mon, 20 Jul 2015 10:50:22 +0000 http://www.141expo.com/comabbio/?p=217 man-a3_3

Luigi Fontana, scultore varesino tra Italia e Argentina

conferenza di Marco Tamborini

Nell’ambito della mostra fotografica e documentaria “Lucio Fontana – Comabbio”, allestita nella nuova Sala Lucio Fontana a Comabbio, si terrà venerdì 31 luglio alle ore 21, sempre nella stessa sala, una conferenza dedicata al padre di Lucio, Luigi Fontana. Nativo di Capolago, scultore, fece fortuna in Argentina, ma mantenne saldi e continuativi rapporti con la madrepatria e specialmente con Comabbio, avendo sposato a Rosario una comabbiese anch’essa là emigrata, Anita Campiglio. Si cercherà di ripercorrere sia la vita privata di Luigi Fontana, sia il suo percorso artistico, coadiuvati da immagini inedite, provenienti dagli archivi familiari e da raccolte private. Sarà un ulteriore tassello anche per la conoscenza delle origini non solo familiari ma anche artistiche di Lucio, il quale rimase sempre orgoglioso e debitore degli insegnamenti paterni.

SALA LUCIO FONTANA

COMABBIO (VA)

31 Luglio 2015 ore 21.00

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Enrico Baj in mostra a Vergiate http://www.141expo.com/comabbio/2015/06/29/206/ Mon, 29 Jun 2015 09:17:46 +0000 http://www.141expo.com/comabbio/?p=206  

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Sabato 27 giugno nella biblioteca di Vergiate è stata inaugurata la mostra fotografica e documentaria dedicata ad Enrico Baj.

Dedideriamo rimgraziare le numerose persone intervenute tra cui la Signora Roberta Cerini Baj, critici d’arte, artisti, giornalisti e fotografi per la partecipazione e gli apprezzamenti rivolti all’Amministrazione comunale e alla Signora Roberta Baj per l’allestimento della Mostra.

Vi ricordiamo che la mostra resterà aperta fino al 30 settembre con i seguenti orari: da lunedì a sabato dalle 0re  9.00 alle ore 13.00 – mercoledì anche dalle ore 14.00 alle ore 18.00

Grazie.

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Comabbio: Lucio Fontana e la nuova Cooperativa http://www.141expo.com/comabbio/2015/06/22/inaugurazione-nuovo-edificio-cooperativa-e-sala-lucio-fontana-a-comabbio/ Mon, 22 Jun 2015 10:34:22 +0000 http://www.141expo.com/comabbio/?p=181 DSC_0042_bSabato 20 giugno a Comabbio si è svolta la cerimonia di inaugurazione del nuovo edificio Cooperativa e della mostra Lucio Fontana_Comabbio allestita nella sala convegni intitolata all’artista.

Dedideriamo rimgraziare le numerose persone intervenute tra cui critici d’arte, artisti, giornalisti e fotografi per la partecipazione e gli apprezzamenti rivolti all’Amministrazione comunale e all’organizzazione che ha curato l’allestimento dell’evento.

Vi ricordiamo che la mostra resterà aperta fino al 30 settembre con i seguenti orari: sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 17.00 all 19.00.

E’ possibile concordare una visita fuori orario contattando il comune di Comabbio al numero 0331968572.

Grazie.

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Enrico Baj e Lucio Fontana http://www.141expo.com/comabbio/2015/06/16/enrico-baj-e-lucio-fontana/ Tue, 16 Jun 2015 10:05:27 +0000 http://www.141expo.com/comabbio/?p=171 baj_font_4-abb-5mm

COMABBIO 20 GIUGNO ORE 18.00 INAUGURAZIONE MOSTRA NELLA SALA LUCIO FONTANA –  VERGIATE 27 GIUGNO ORE 11.00 INAUGURAZIONE MOSTRA ENRICO BAJ NELLA BIBLIOTECA

Comabbio, per rendere omaggio a Lucio Fontana, il 20 giugno inaugura la sala mostre a lui dedicata, situata nel nuovo edificio che un tempo ospitava la Cooperativa di consumo. Per l’occasione verrà allestita una mostra fotografica e documentaria, con l’avvallo della Fondazione Lucio Fontana, con litografie, scatti di Gian Barbieri e documenti sull’attività dell’artista.
La settimana successiva, il 27 giugno alle ore 11.00, alla biblioteca di Vergiate verrà inaugurata una mostra dedicata ad Enrico Baj, amico di Lucio Fontana e di Gian Barbieri.
Sia a Comabbio che a Vergiate sarà esposta la riproduzione dell’opera Composizione 1959 realizzata a 4 mani da Enrico Baj e Lucio Fontana
Entrambe le manifestazioni sono realizzate con il patrocinio della Regione Lombardia.

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20 GIUGNO 2015 ORE 18,00: INAUGURAZIONE E INTITOLAZIONE SALA MOSTRE E CONVEGNI A LUCIO FONTANA http://www.141expo.com/comabbio/2015/06/11/20-giugno-2015-ore-1800-inaugurazione-e-intitolazione-sala-mostre-e-convegni-a-lucio-fontana/ Thu, 11 Jun 2015 11:53:01 +0000 http://www.141expo.com/comabbio/?p=159 8-MAN-50X70-UOVO_MANI-abb-5Sull’area che un tempo ospitava la Cooperativa di consumo di Comabbio, acquisita dall’Amministrazione qualche anno fa, è stato progettato e realizzato un nuovo edificio di proprietà del Comune. Il nuovo edificio è stato realizzato nel rispetto delle vigenti norme in materia di sicurezza e risparmio energetico e, a lavori ultimati, al suo interno ospiterà: un’area commerciale con due negozi ed una sala bar/ristorante, sale polivalenti (sala lettura, aule polifunzionali per corsi e altri servizi in via di definizione che l’Amministrazione metterà a disposizione dei cittadini) e sarà anche realizzata una sala di ca. 300 mq. destinata a mostre, convegni, conferenze ed altre manifestazioni di carattere socio-culturale. La sala è stata progettata con particolare attenzione alle finiture: pavimentazione in materiali naturali e tetto a vista in legno, illuminazione adeguata e sarà dotata di moderne apparecchiature audio/video. L’edificio è ubicato nel centro del paese a pochi passi dalla sede del Municipio ed è destinato, nelle intenzioni dell’Amministrazione, a diventare il polo di riferimento per tutte le attività culturali che rappresenteranno o avranno come riferimento Comabbio.
Lucio Fontana ha vissuto e lavorato a Comabbio nella casa ancora esistente ed a Comabbio si spense nel 1968. Per rendere omaggio all’illustre artista e per creare un punto di riferimento anche a Comabbio, l’Amministrazione ha deciso di intitolare la sala mostre e convegni a Lucio Fontana.
In occasione dell’inaugurazione dell’edificio, che avverrà il prossimo 20 giugno alle ore 18.00, verrà allestita una mostra fotografica e documentaria dedicata all’artista con l’avvallo della Fondazione Lucio Fontana di Milano e il patrocinio della Regione Lombardia.
Oltre a interessanti documenti riguardanti l’attività dell’artista, a testimonianza delle numerose esposizioni allestite nei più importanti musei e gallerie d’arte del mondo, verranno esposti scatti fotografici di Gian Barbieri che ritraggono Lucio Fontana negli anni 1967/68 quando si trasferì da Milano a Comabbio e una serie di litografie donate dalla moglie Teresita Rasini al Comune di Comabbio.

Orario apertura mostra: sabato e domenica 10.00-12.00 e 17.00-19.00

Comabbio, giugno 2015

Il Sindaco
Marina Rovelli

 

Lucio Fontana nasce il 19 febbraio 1899 a Rosario di Santa Fé, in Argentina, da genitori di origine italiana.
Il padre Luigi é scultore e la madre Lucia Bottino è attrice di teatro. Lucio viene mandato in Italia per gli studi ed affidato allo zio di Castiglione Olona. Frequenta il collegio Torquato Tasso di Biumo Inferiore, in provincia di Varese, e il collegio Arcivescovile Ballerini, a Seregno. Frequenta la Scuola dei maestri edili dell’Istituto Tecnico Carlo Cattaneo di Milano.
Nel 1916 Fontana interrompe la scuola e si arruola come volontario raggiungendo il grado di sottotenente di fanteria. Nel 1918 rientra a Milano, dopo essere stato ferito sul Carso e congedato con la medaglia d’argento al valor militare. Riprende gli studi e consegue il diploma di perito edile. Nel 1921 torna a Rosario di Santa Fè e si dedica solo alla scultura. Verso la metà del 1927 torna a Milano e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera (1927-1928). Qui inizia a seguire i corsi di Adolfo Wildt e la Scuola del marmo e realizza opere cimiteriali per il Monumentale di Milano. Tra il 1931 ed il 1940 le prime sperimentazioni tecniche e figurative e il ritorno in Argentina. Tra il 1941 ed il 1950 sono gli anni dell’insegnamento in Argentina e i primi manifesti dello Spazialismo. Nel novembre 1946 nasce il Manifesto Blanco. Nello stesso anno, in un gruppo di disegni dell’artista, compare il termine Concetto Spaziale, titolazione che accompagnerà gran parte della sua successiva produzione artistica. Nel 1947 riprende ad Albisola la sua attività di ceramista, attirando l’attenzione della critica. Nello stesso anno a Milano nasce il primo Manifesto dello Spazialismo.
Nel 1949 Fontana realizza alla galleria del Naviglio l’Ambiente spaziale a luce nera. Nello stesso anno, approfondisce la ricerca spaziale con l’avvio del ciclo dei Buchi. L’anno si chiude con la sua partecipazione al concorso per la quinta porta del Duomo di Milano, vinto nel 1952 ex-aequo con Luciano Minguzzi. Il 26 novembre firma il quarto Manifesto dell’arte spaziale. Continua a lavorare intensamente al ciclo dei Buchi, presentandoli per la prima volta nel 1952 alla mostra d’Arte Spaziale presso la Galleria del Naviglio a Milano. Nello stesso anno sposa Teresita Rasini, conosciuta nel 1930, e trasferisce il suo studio milanese al numero 23 di Corso Monforte.
Al culmine della ricerca operata in questa decade, prendono forma i Tagli. Concepiti sulla fine del 1958 vengono presentati: alla personale della Galleria del Naviglio nel febbraio 1959, a Parigi, a Kassel, alla quinta Biennale di San Paolo del Brasile, a Roma, a Dusseldorf e infine alla personale di Londra. Dall’inizio degli anni Sessanta Fontana si concentra con particolare impegno sulla serie degli Olii e successivamente mette alla prova la sua creatività con la serie dei Teatrini (1964-1966).
Nel 1967 Lucio Fontana lascia il suo studio di Corso Monforte a Milano e si trasferisce definitivamente a Comabbio (VA) dove si spegnerà il 7 settembre del 1968.

 

Gian Barbieri è nato il 16 maggio del 1923. Fotografa dal 1955 e le sue fotografie sono state esposte nelle più importanti mostre internazionali: Tokio, New York, Amsterdam, Calcutta, Barcellona, Oslo, Hong Kong, Parigi, Roma, Napoli, Torino. E’ stato premiato alle mostre fotografiche di Leverstrusen, Anversa, Monaco, Lubiana, Francoforte, Pamplona e Helsinki. Nel 1964, in una mostra di fotografi italiani, le sue immagini sono state esposte al MoMa di New York.
Negli anni ’60 si dedica in particolare a servizi fotografici in ambito artistico e le sue opere sono pubblicate su riviste e cataloghi d’arte. Tra gli artisti ritratti da Gian Barbieri ricordiamo Adami, Arroyio, Azuma, Baj, Cavaliere, Dangelo, Della Torre, Goodwin, Guttuso, Morishita, Mucchi, Olivieri, Pardi, Radice, Romagnoni, Sangregorio, Besozzi, Mannini, Sarri, Bertini, Hisiao Chin, Recalcati, Tadini, Toyofuco, Grignani, Scarpitta, Mattiacci, Fedeli, Nanda Vigo e Lucio Fontana.
Gian Barbieri, con le numerose fotografie scattate a Lucio Fontana a Comabbio dal 1967 al 1968, è testimone di quel periodo che l’artista trascorre a Comabbio prima della sua scomparsa.
Paolo Campiglio, in un articolo pubblicato sul “Taccuino d’arte 3” dedicato a Lucio Fontana, così definisce l’opera di Gian Barbieri: …Sono scatti tutti ambientati nella nuova dimora di Fontana e nello studio. La serie del fotografo, che risiedeva nella vicina Sesto Calende ed era comune amico di Enrico Baj e di San Gregorio, ritrae l’artista in pose meditative o di allegra quiete, accentuando – in uno stile sintetico evidente nei coevi paesaggi e nei ritratti – le ambientazioni semplici, basate sui bianchi. Una fotografia che, nel solco di una ritrattistica neorealista, innesta una vena assoluta di bianchi, di evanescenze volte a cogliere l’anima del pittore.Gian Barbieri … sfata ogni convenzione ricorrendo all’umiltà del personaggio, ritratto come un sapiente gaucho, dal volto vissuto e stanco, che dà vita a creazioni estremamente moderne e attuali, di grande libertà. Così, altrettanto vivo, appare il ritratto dell’artista che indossa una camicia dai motivi argentini, ai piedi il fedele cane Black, amato da Lucio, sempre nel giardino comabbiese.
Nel 2004, in occasione della pubblicazione della monografia dedicata a Gian Barbieri, il prof. Aldo Tagliaferri scrive a proposito del fotografo: La via seguita da Gian Barbieri si rivela singolare in quanto egli, facendo un uso acuto e accorto dei mezzi offerti da una tecnologia in vertiginosa espansione, ha fatto leva soprattutto sulla rappresentazione di una quotidianità non appariscente e disadorna. Le sue fotografie dicono che nelle pieghe della quotidianità si cela qualche cosa degna della nostra attenzione. Senza pretendere che l’inquadratura da essa proposta sia in qualche modo definitiva e, anzi, si prestano ad essere decifrate come altrettante interrogazioni intorno a quello che ci mostrano con una sobrietà sottolineata dall’impiego del classico bianco e nero …
Gian Barbieri è stato uno dei fondatori della Società storica Cesare da Sesto nel lontano1949. Dal 1992 al 2010 è stato protagonista del gruppo di gestione del nuovo spazio Cesare da Sesto. Nel 1959 è stato nominato AFIAP e, dal 1960, è membro del Club International de Photographie di Parigi. Nel 2001 alcune sue opere sono state acquistate dalla Gallery Keift de Lellis di New York e nel 2002 dalla Fondazione d’Arte Contemporanea Cati di Torino.
Nel 2011 al Peggy Guggenheim di Venezia, per la manifestazione “Water art” (l’arte ambiente sull’acqua), vengono proiettate fotografie di Gian Barbieri e Gianni Berengo Gardin. Nel 2015 la manifestazione viene riproposta al Mit (Massachusetts Institute of Technology) a Boston.
Gian Barbieri vive a Sesto Calende.

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Chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo http://www.141expo.com/comabbio/2015/05/10/chiesa-parrocchiale-di-san-giacomo-apostolo/ Sun, 10 May 2015 21:22:16 +0000 http://www.141expo.com/comabbio/?p=132 Breve descrizione del contesto

La chiesa si trova sul colle di Comabbio, accanto al Santuario della Beata Vergine del Rosario, a breve distanza dal nucleo. Gli edifici sono raggiungibili percorrendo la via Roma, che dal centro sale al sagrato della chiesa parrocchiale e da qui ridiscende nella piazza. Vi è anche una notevole scalinata in pietra che collega la via Roma al Santuario ed alla chiesa. Dietro la parte presbiteriale, si trova uno spazio aperto accessibile, da cui si ha una vista panoramica sulla conca dei laghi vresini e sulle prealpi.

Vista della Chiesa e del Santuario dal campo di pallavolo dell'oratorio

Vista della Chiesa e del Santuario dal campo di pallavolo dell’oratorio

Notizie storiche

Il colle o “motto” su cui sorgono i due edifici religiosi di Comabbio ha grande importanza per la storia dell’insediamento nel territorio: in epoca medioevale, è documentata l’esistenza di una struttura fortificata, citata in fonti del XI sec., che si trovava con ogni probabilità in questo luogo. Il castello di Comabbio fronteggiava la fortificazione di Corgeno, situata sulla sponda opposta del lago.

Il “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” di Goffredo da Bussero, elenco di chiese ed altari della diocesi milanese compilato alla fine del XIII sec., registra a Comabbio, in pieve di Brebbia, l’esistnza di una chiesa dedicata a S. Maria e di una dedicata a S. Giacomo di Alfeo. S. Maria, che secondo un’ipotesi era in origine cappella castellana, corrisponde probabilmente al nucleo primitico dell’attuale chiesa parrocchiale, che in seguito subì un cambio di dedicazione, mentre la primitiva S. Giacomo non esiste più e si trova sul sito dove sorge dal XVII sec. l’odierno Santuario della Beata Vergine. I documenti riguardanti le visite pastorali degli arcivescovi milanesi, a partire dal XVI sec., attestano la doppia presenza religiosa sul colle di Comabbio. Nel 1550 il prelato in visita impose lavori di sistmazione della chiesa di S. Giacomo, inerenti in particolare al tetto ed alcune tombe. Iverbali del 1574, relativo alla visita di Carlo Borromeo, e del 1578, si riferiscono principalmente alla chiesa di S. Maria, con pochi cenni su S. Giacomo. L’atto del 1596, anno in cui la visita fu compiuta da Federico Borromeo in persona, comprende una descrizione di S. Maria, che risultava la chiesa parrocchiale ed aveva altare, battistero, campanile, sacrestia, mentre S. Giacomo appariva bisognosa di lavori di sistemazione; tra le due chiese si trovava il cimitero.

Nel XVII sec. sono documentati lavori di ampliamento della chiesa parrocchiale, che aveva assunto la dedicazione a S. Giacomo apostolo, mentre la chiesa originaria di S. Giacomo era ritenuta non più adatta al culto. Per volontà del Cardinale Borromeo (atto del 1609) e della popolazione, essa fu demolita ed al suo posto si edificò una nuova chiesa, dedicata alla Beata Maria Vergine del Rosario. Nel 1748, comerilevato dall’arcivescovo G. Pozzobonelli in visita a Comabbio, la ‘cura d’anime’ dei 440 abitanti era affidata al parroco ed ad un cappellano, vi erano la scuola della dottrina cristiana ed il sodalizio del Santissimo Sacramento con sede nella chiesa parrocchiale.

Foto storica della chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo e del Santuario

Foto storica della chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo e del Santuario

Epoca di costruzione / trasformazione

L’edificio attuale deriva dalla trasformazione della originaria cappella medioevale, ampliata tra la fine del XVI sec. ed il XVII, con rimaneggiamenti successivi. Recentemente restaurata (fine XX sec.)

Caratteristiche architettoniche / artistiche

L’edificio ha pianta longitudinale ad una sola navata, conclusa da presbiterio con altare; all’interno si nota l’architrave dorata e dipinta alla fine del XVI sec. Sulla sinistra della navata, si trova la Cappella dell’Immacolata eretta nel 1606. La facciata, intonacata, presenta lesene angolari er è sormontata da un frontone triangolare. Al centro vi è un portale d’ingresso in pietra di linee tardo-barocche, con finestra soprastante, preceduto da una breve scalinata. Lasacrestia si trova anch’essa sulla sinistra dell’altare.

Veduta dell'interno della chiesa, con altare e architrave.

Veduta dell’interno della chiesa, con altare e architrave.

Opere d’arte

All’interno:

  • paliotti in scagliola a tre scomparti eseguiti da G. B. Rapa nel 1739. Questo tipo di paramento in ‘finto marmo’ aveva nel XVIII sec. largadiffusione, sopratutto come rivestimento degli altari nelle chiese dei piccoli centri che non avevano le risorse per ricche decorazioni marmoree;
  • tabernacolo in legno dorato e scolpito posizionato sopra l’altare maggiore (XVII-XVIII sec.);
  • dipinto raffigurante la Beata Vergine nella Cappella dell’Immacolata (XVII sec.).

[fonte: Agenda21laghi – www.agenda21laghi.it/Port_Turistico/]

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