“L’acqua ha corroso ivi il sasso calcare, disposto a strati orizzontali. S’è aperta una sotterranea strada, formandovi una delle più romanzesche caverne, in fondo alla quale si precipita; e non ricompare se non presso la Ferrera distante mezzo miglio”
Carlo Amoretti, Viaggio da Milano ai tre laghi […], 4a ediz., Silvestri, Milano 1814.
L’orrido di Cunardo è un complesso carsico costituito da un labirinto di gallerie e grotte scavate dal torrente Margorabbia. Qui l’acqua ha traforato le rocce, formando delle caverne che si susseguono per circa mezzo chilometro, dando vita ad una vera rarità nell’Italia settentrionale e all’unico esempio in Lombardia di traforo naturale di un corso d’acqua quasi totalmente superficiale.
L’orrido di Cunardo è stato visitato numerose volte da esperti e da speleologi e al suo interno sono stati ritrovati anche alcuni frammenti di ceramica risalenti all’età romana.
L’ambiente è stato oggetto di recenti interventi di risanamento da parte della Protezione Civile, della Pro Loco, del Comune di Cunardo e della ex Comunità Montana Valganna, in modo da renderlo parzialmente accessibile ai turisti, anche se l’ingresso nella parte interna, data la pericolosità del percorso, è riservato agli specialisti.
L’Orrido è raggiungibile dalla provinciale che collega Cunardo con Ferrera, attraverso un sentiero che in pochi minuti porta direttamente alla prima galleria.
Indirizzo: via Per Ferrera – 21035 Cunardo (Va)