I tamburi del Burundi, riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio culturale dell’Umanità, hanno aperto e chiuso i discorsi ufficiali del Commissario Generale Bruno Antonio Pasquino e del Ministro per il Commercio, Industria, Poste e Turismo Irina Inantore per il National Day del Burundi a Expo Milano 2015. Con tripudio di energia, i suonatori di tamburi del gruppo Ihuriro hanno poi accompagnato la delegazione e i molti visitatori fino al Padiglione del Paese africano, all’interno del Cluster del caffè.
“L’Africa è ben rappresentata in Expo Milano 2015 ed è il continente che andrà a giocare un ruolo chiave nel dibattito sulla nutrizione, ha dichiarato Bruno Pasquino. Nel 2050 sarà il primo continente nella produzione di alimenti e contribuirà in modo essenziale all’obiettivo di nutrire il pianeta”.
Il Ministro Irina Inantore ha posto l’accento sul desiderio e l’importanza per il Paese di attrarre investimenti stranieri, in un momento in cui sta stabilizzando politicamente. “Il governo – ha detto il Ministro Inantore – sta lavorando per migliorare le condizioni, attrarre capitali e diversificare l’economia includendo anche il settore turistico ed estrattivo oltre a quello della produzione di caffè, tè e cotone. Il caffè costituisce un pilastro per lo sviluppo dell’economia del Burundi ma anche un grande creatore di occupazione soprattutto nell’ambito rurale. Per questo esperti del tè e caffè sono venuti a promuovere i loro prodotti”.
Il Burundi partecipa all’Esposizione Universale all’interno del Cluster del Caffè, mettendo in mostra un’economia agricola dalle grandi potenzialità, in un percorso sensoriale molto coinvolgente: la bellezza dei paesaggi, il profumo e il sapore dei prodotti alimentari, primo tra tutti il caffè “arabica” che ha aiutato lo sviluppo la vita delle persone e la promozione dell’immagine del Paese nel mondo. Il padiglione, costruito con materiali naturali e ispirato al rugos, l’abitazione tipica locale, illustra il sistema alimentare del paese e le innovazioni tecnologiche nel settore agricolo, e tocca temi quali la sicurezza alimentare, lo sviluppo sostenibile, la riduzione degli sprechi e il raggiungimento dell’uguaglianza tra i generi.