Breve descrizione del contesto
La chiesa si trova sul colle di Comabbio, accanto al Santuario della Beata Vergine del Rosario, a breve distanza dal nucleo. Gli edifici sono raggiungibili percorrendo la via Roma, che dal centro sale al sagrato della chiesa parrocchiale e da qui ridiscende nella piazza. Vi è anche una notevole scalinata in pietra che collega la via Roma al Santuario ed alla chiesa. Dietro la parte presbiteriale, si trova uno spazio aperto accessibile, da cui si ha una vista panoramica sulla conca dei laghi vresini e sulle prealpi.
Notizie storiche
Il colle o “motto” su cui sorgono i due edifici religiosi di Comabbio ha grande importanza per la storia dell’insediamento nel territorio: in epoca medioevale, è documentata l’esistenza di una struttura fortificata, citata in fonti del XI sec., che si trovava con ogni probabilità in questo luogo. Il castello di Comabbio fronteggiava la fortificazione di Corgeno, situata sulla sponda opposta del lago.
Il “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” di Goffredo da Bussero, elenco di chiese ed altari della diocesi milanese compilato alla fine del XIII sec., registra a Comabbio, in pieve di Brebbia, l’esistnza di una chiesa dedicata a S. Maria e di una dedicata a S. Giacomo di Alfeo. S. Maria, che secondo un’ipotesi era in origine cappella castellana, corrisponde probabilmente al nucleo primitico dell’attuale chiesa parrocchiale, che in seguito subì un cambio di dedicazione, mentre la primitiva S. Giacomo non esiste più e si trova sul sito dove sorge dal XVII sec. l’odierno Santuario della Beata Vergine. I documenti riguardanti le visite pastorali degli arcivescovi milanesi, a partire dal XVI sec., attestano la doppia presenza religiosa sul colle di Comabbio. Nel 1550 il prelato in visita impose lavori di sistmazione della chiesa di S. Giacomo, inerenti in particolare al tetto ed alcune tombe. Iverbali del 1574, relativo alla visita di Carlo Borromeo, e del 1578, si riferiscono principalmente alla chiesa di S. Maria, con pochi cenni su S. Giacomo. L’atto del 1596, anno in cui la visita fu compiuta da Federico Borromeo in persona, comprende una descrizione di S. Maria, che risultava la chiesa parrocchiale ed aveva altare, battistero, campanile, sacrestia, mentre S. Giacomo appariva bisognosa di lavori di sistemazione; tra le due chiese si trovava il cimitero.
Nel XVII sec. sono documentati lavori di ampliamento della chiesa parrocchiale, che aveva assunto la dedicazione a S. Giacomo apostolo, mentre la chiesa originaria di S. Giacomo era ritenuta non più adatta al culto. Per volontà del Cardinale Borromeo (atto del 1609) e della popolazione, essa fu demolita ed al suo posto si edificò una nuova chiesa, dedicata alla Beata Maria Vergine del Rosario. Nel 1748, comerilevato dall’arcivescovo G. Pozzobonelli in visita a Comabbio, la ‘cura d’anime’ dei 440 abitanti era affidata al parroco ed ad un cappellano, vi erano la scuola della dottrina cristiana ed il sodalizio del Santissimo Sacramento con sede nella chiesa parrocchiale.
Epoca di costruzione / trasformazione
L’edificio attuale deriva dalla trasformazione della originaria cappella medioevale, ampliata tra la fine del XVI sec. ed il XVII, con rimaneggiamenti successivi. Recentemente restaurata (fine XX sec.)
Caratteristiche architettoniche / artistiche
L’edificio ha pianta longitudinale ad una sola navata, conclusa da presbiterio con altare; all’interno si nota l’architrave dorata e dipinta alla fine del XVI sec. Sulla sinistra della navata, si trova la Cappella dell’Immacolata eretta nel 1606. La facciata, intonacata, presenta lesene angolari er è sormontata da un frontone triangolare. Al centro vi è un portale d’ingresso in pietra di linee tardo-barocche, con finestra soprastante, preceduto da una breve scalinata. Lasacrestia si trova anch’essa sulla sinistra dell’altare.
Opere d’arte
All’interno:
- paliotti in scagliola a tre scomparti eseguiti da G. B. Rapa nel 1739. Questo tipo di paramento in ‘finto marmo’ aveva nel XVIII sec. largadiffusione, sopratutto come rivestimento degli altari nelle chiese dei piccoli centri che non avevano le risorse per ricche decorazioni marmoree;
- tabernacolo in legno dorato e scolpito posizionato sopra l’altare maggiore (XVII-XVIII sec.);
- dipinto raffigurante la Beata Vergine nella Cappella dell’Immacolata (XVII sec.).
[fonte: Agenda21laghi – www.agenda21laghi.it/Port_Turistico/]