L’ambiente tropicale e secco dell’isola di Capo Verde e il suo ruolo nella colonizzazione portoghese del 15° secolo ne hanno plasmato la tradizione gastronomica. Furono gli schiavi africani che fecero conoscere le coltivazioni e la cucina tropicali. I Portoghesi portarono il bestiame, usarono Capo Verde per nutrire gli equipaggi delle loro navi a vela e come stazione sperimentale per la coltivazione di prodotti di raccolti provenienti dalle Americhe, come il mais, peperoncino, zucche, e manioca; trapiantarono, inoltre, zucchero, banane, mango, papaia, e altre colture tropicali asiatiche.
Le preferenze alimentari nazionali, che si riflettono nei cibi locali, privilegiano il mais secco, intero o in grani (hominy / samp), o macinato in vari gradi di finezza. Il piatto nazionale, chiamato “catchupa”, è uno stufato di fagioli e granoturco macinato con pesce o carne. Questo piatto è sinonimo di casa per qualsiasi Capo Verdiano in qualunque parte del mondo si trovi.
Anche lo “Xerem”, mais seccato e pestato nel mortaio fino a raggiungere la finezza del riso, è il piatto forte delle feste e il “kuskus”, macinato ancora più finemente e cotto al vapore in uno speciale contenitore di ceramica chiamato “binde”, è una specialità servita calda con burro e latte (kuskus ku Leite) o melassa (kuskus ku nel). Gli americani di Capo Verde mantengono la maggior parte di queste tradizioni nazionali.