“Nutrire e deliziare il mondo in modo sostenibile” è il tema di partecipazione ad Expo della Thailandia gemellata con Fagnano Olona nel progetto 141Expo.
L’offerta espositiva della Thailandia è suddivisa in quattro filoni tematici:
“Innovazioni tempestive, servire un sogno” significa ambire a prevenire la fame nel mondo, proteggendo l’ambiente e garantendo una vita improntata alla sostenibilità per ogni Paese e individuo. In quest’area, presentata in una grande forma ellittica come in un cinema virtuale, vi sono mappe e proiezioni video a 360 gradi, diversi strumenti interattivi e show acrobatici.
“Sostenibilità, l’equilibrio della vita” è l’approccio adottato dal Re della Thailandia nel suo costante sforzo di sostenere i contadini thailandesi.
“Sapori, vie e aromi Thai” offre uno sguardo più da vicino alla cucina thailandese in grado di rivelare chiaramente l’identità e lo spirito del suo popolo. L’idea è quella di far provare un’autentica, unica esperienza di gusto.
La Thailandia è nota per il suo cibo di strada, che esalta la tipicità dei sapori e la varietà delle preparazioni e che viene riprodotto nell’esibizione esterna , ricreando le atmosfere locali del Festival del cibo della fiera del Tempio, e allestendo un mercato galleggiante che ricorda proprio quello dei tempi passati, quando Bangkok era chiamata “la Venezia d’Oriente”.
“Tradizioni, le radici delle qualità” richiama le parole chiave “l’abbondanza della Terra, la culla del cibo”, qui i visitatori hanno la possibilità di conoscere le origini del cibo thailandese e la coltivazione del riso.
L’architettura del Padiglione è la prima cosa con cui i visitatori entrano in contatto, quindi deve riflettere il tema della partecipazione e l’identità del Paese partecipante. Per questo il Padiglione, che si estende su uno spazio complessivo di 2.947 metri quadri, ha una forma che riprende al centro quella del cappello tradizionale dei coltivatori di riso thailandesi, il “ngob”. Esiste solo in Thailandia, dove viene utilizzato fin dai tempi antichi, e per questo è l’emblema del sapere contadino e della saggezza locale. Nel disegno della pianta, a questo nucleo si affianca un’altra forma, quella del “naga”, che riprende le linee sinuose degli esseri considerati spiriti della natura, protettori di fonti, pozzi e fiumi e portatori di pioggia e fertilità, presenti anche sullo stemma del ministero dell’Agricoltura e delle Cooperative.