“Expo 2015 si sta rivelando una straordinaria occasione per il Sultanato dell’Oman”. Con queste parole il Ministro dell’Agricoltura e delle Risorse ittiche omanita, Fuad bin Jaafar Al Sajwani, ha aperto le celebrazioni del National Day dell’Oman all’Esposizione Universale. “Essere in Expo 2015 – ha spiegato il Ministro – ci permette di beneficiare della positiva presenza di altri Paesi e organizzazioni internazionali per rafforzare le partnership con gli Stati con i quali già cooperiamo, come l’Italia, e per creare nuove relazioni”. Ad accogliere la delegazione dell’Oman, questa mattina, il viceministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali Andrea Olivero e il Commissario Generale di Expo 2015 Bruno Pasquino, che hanno partecipato alla cerimonia dell’alzabandiera.
“Il nostro Padiglione sviluppando il tema Heritage of Harvest (Patrimonio del raccolto) – ha aggiunto il Ministro omanita – vuole regalare ai visitatori una primissima esperienza nel nostro Paese, mostrandone l’affascinante atmosfera, la storia, la cultura e le attività economiche”.
“Expo 2015 – ha spiegato il viceministro Olivero – dimostra ancora una volta di essere un luogo di conoscenza, dove poter affrontare con concretezza le sfide legate ad ambiente, cibo e sostenibilità. La Fontana Meridiana, presente nel vostro Padiglione – ha dichiarato rivolgendosi alla delegazione omanita – , oltre a catturare l’attenzione dei visitatori, dimostra le capacità dell’Oman di utilizzare l’energia del sole per gestire con oculatezza le risorse idriche”.
Terminata la cerimonia dell’alzabandiera, sul palco dell’Expo Centre si è esibita la Banda Folkloristica Al Majd in uno spettacolo di danze e musiche tradizionali. A seguire le delegazioni hanno visitato il Padiglione Italia – dove il Ministro Fuad bin Jaafar Al Sajwani ha firmato la Carta di Milano – e quello omanita.
I festeggiamenti del National Day sono proseguiti con tour guidati per i visitatori e talk show. In serata il concerto dell’Oud Ensemble della Royal Opera House riprodurrà le magiche atmosfere del Sultanato.