L’economia di Sesto Calende nei primi anni del 1800 viene descritta da Matteo Maggioni nel suo libro “ Alta Valle del Ticino. Lo Sviluppo Economico (1815-1940)”, in questo modo: “Lo squilibrio fra la poca terra coltivata e l’alta densità di popolazione avrebbe sicuramente causato lo sfascio del sistema agricolo, lo spopolamento e l’avanzata delle brughiere. Tutto questo sarebbe accaduto se non fosse intervenuta l’industria con il suo reddito complementare, la quale continuò ad appoggiarsi su un’agricoltura precaria e debole”.
Il nostro territorio fu quindi caratterizzato dal lento passaggio da un’economia basata su un’agricoltura mista e su un commercio fluviale, a una proiettata su nuove opportunità industriali che determinarono lo sviluppo industriale, economico e sociale di Sesto Calende.
La prima esperienza industriale di Sesto Calende risale agli inizi dell’Ottocento con la fabbrica di cordami di canapa Maioni che aveva sede presso il vecchio convento, ma la vera rivoluzione industriale di Sesto Calende è collegata al diffondersi dell’industria vetraria sul Lago Maggiore che deve le proprie origini alla raccolta dei sassi bianchi del fiume Ticino (cogoli), ricchi di quarzo che venivano commerciati fino a Murano per produrre vetri molto raffinati per la loro lucentezza. Nel 1871, infatti, venne fondata a Sant’Anna la prima vetreria industriale che consentì il diffondersi dei cosiddetti “maestri vetrai” che successivamente si costituiranno in cooperativa e nel 1906 fonderanno una seconda vetreria, la VOF, Vetreria Operaia Federale, la cui storia industriale continuerà fino al 1996 come AVIR, creando anche un interessante indotto come le ditta che produceva imballaggi in paglia per damigiane e buste di paglia per bottiglie.
L’industria meccanica era invece rappresentata dalle ditte Boidi e Astori per la produzione di proiettili durante il primo conflitto mondiale. Al 1885 risale la prima fabbrica tessile cotoniera appartenente alla famiglia Bogni mentre dal 1862 fino al 1935 era presente una filanda di seta. L’azienda che caratterizzò maggiormente lo sviluppo socio-economico di Sesto Calende fino a giorni nostri, fu la “Savoia. Società Costruzioni Aeronautiche”, ‘industria aeronautica costituita nel 1913 dal sestese Luigi Capè insieme a Domenico Santoni, che nel 1915 diventò la Società Idrovolanti Alta Italia (SIAI) che grazie alle capacità imprenditoriali della famiglia Capè, alle commesse statali assicurate dal ministero dell’Aeronautica e dal genio progettuale dell’ing. Alessandro Marchetti, porteranno il nome di Sesto Calende ad essere famoso in tutto il mondo.