Alghe, insetti e meduse. Le fonti alimentari del futuro

Se la sfida di Expo Milano 2015 era quella di trovare soluzioni sostenibili per la ‘sopravvivenza’ del nostro Pianeta, sembra che qualcosa sia stato finalmente rivelato. “Nel futuro probabilmente non avremo una pizza capricciosa guarnita di grilli e cavallette, ma sarà normale avere farine per pane o pizze arricchite con proteine ricavate da insetti”, parola di Paul Vanomme, esperto della FAO.

La previsione è stata lanciata mercoledì 21 ottobre a Expo Milano 2015, all’interno di un importante convegno organizzato dal CNR. Grazie alla partecipazione di numerosi esperti internazionali, l’incontro ha fatto il punto della situazione dal punto di vista sia tecnico – scientifico che normativo, non solo per quanto riguarda gli insetti, ma anche per meduse e alghe, nuove fonti alimentari di grande interesse. Moderata da Max Mizzau Perczel e introdotta da Luigi Nicolais (Presidente Cnr) e Francesco Loreto (Direttore DISBA – Cnr), la conferenza è stata coordinata dalle ricercatrici Graziella Chini Zittelli (Istituto per lo studio degli ecosistemi Ise – Cnr) e Antonella Leone (Istituto di scienze delle produzioni alimentari Ispa – Cnr). Presente anche lo chef stellato Gennaro Esposito, che ha proposto alcuni piatti a base di meduse. A Expo Milano 2015 è stato più volte sottolineato che entro il 2050 la produzione globale di cibo dovrà aumentare del 60% per nutrire una popolazione mondiale che sta passando da 7 a 9 miliardi, con sempre più persone che escono dalla povertà e consumano una maggiore quantità di carne e pesce. Numeri che esprimono una sfida epocale, non solo sul piano economico, ma anche e soprattutto su quello ambientale, poiché le forme attuali di allevamento, pesca e acquacultura non sono sostenibili, ma stanno esaurendo le risorse del Pianeta. Da qui nasce l’idea di trovare nuove fonti di proteine animali e in generale di cibo utilizzando alghe, insetti e meduse, la cui produzione richiede l’utilizzo di molte meno risorse rispetto ad allevamento, acquacultura e pesca intensivi.

Alghe
algheLe micro alghe sono forse il settore più promettente dei Novel Food, come vengono definiti dall’attuale normativa europea i nuovi alimenti. Si tratta di organismi vegetali unicellullari che prosperano nelle acque dolci e salate, di cui se ne conoscono circa 30 mila specie. Particolarmente interessante la ormai celebre spirulina, in grado di fornire quantità di proteine e vitamine nobili in quantità addirittura superiore alla carne, ma con un utilizzo di acqua, nutrienti ed energia molto minore. Spirulina e altre alghe sono del resto parte dell’alimentazione tradizionale di diverse popolazioni, soprattutto in Africa e Asia, dove sono ormai diffusissime anche come snack e integratori.
Insetti
Anche gli insetti fanno parte di molte culture alimentari, attualmente nel mondo le persone che non disdegnano grilli, bruchi e cavallette sono circa 2 miliardi. Un’abitudine comune per molte popolazioni, ma che fatica a diffondersi a causa di pregiudizi culturali. Tra i Paesi Occidentali, particolarmente impegnato su questo fronte è il Belgio, che ha già introdotto una legislazione in grado di regolamentare e promuovere il settore. Se rimane difficile pensare che presto chiunque accetterà di cibarsi direttamente di insetti, molto promettente è la proposta di utilizzarli per integratori ad alto contenuto proteico, assolutamente paragonabile se non superiore a quella della carne di manzo, maiale o pollo, ma estremamente più sostenibile dal punto di vista ambientale. Integratori che potrebbero entrare nell’impasto di prodotti da forno e molti altri alimenti ci uso quotidiano. Ancora più realistica l’idea di utilizzare queste stesse farine proteiche come base per i mangimi per gli allevamenti di polli o pesci, che già abitualmente si nutrono di insetti. Un concetto sviluppato anche da progetti di aziende italiane come Microvita50, selezionata dall’Innovation Summit del Padiglione USA a Expo Milano 2015.
Meduse
medusaLa maggior parte delle persone pensa alle meduse come a un fastidio o un pericolo, avendole dolorosamente incontrate durante un bagno in mare. Questo è sicuramente vero per le specie urticanti, che oltre a colpire direttamente i bagnanti danneggiano pesca e acquacultura. Esistono però molte specie di meduse perfettamente commestibili, conosciute e utilizzate già ai tempi degli antichi romani, che le mettevano nella frittata, o ancora più anticamente, dalle prime dinastie della Cina. Tutt’ora ampiamente utilizzate in Oriente, le meduse commestibili cominciano ad essere pescate, lavorate e mangiate anche nelle Americhe, in Messico, ma anche negli Stati Uniti d’America. La pesca e l’acquacultura delle meduse commestibili offrono il doppio vantaggio di essere sostenibili e di contribuire a controllare la grande proliferazione di questi organismi, in corso nei mari ed oceani di tutto il Pianeta.

 

Castanicoltori varesini e kosovari a confronto

Due realtà agricole e produttive solo apparentemente lontane si sono incontrate e messe a confronto oggi alla Rasa di Varese. L’una italiana e l’altra kosovara. Una delegazione di castanicoltori del Kosovo, in visita in questi giorni ad Expo, nelle scorse settimane aveva chiesto alla Regione Lombardia di poter entrare in contatto con una realtà analoga del  mondo agricolo italiano, e  l’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Lombardia ha girato l’invito al Consorzio castanicoltori che ha sede alla Rasa e che coinvolge i tre comuni di Brinzio, Orino e Castello Cabiaglio. Questa mattina, l’incontro. A dare il benvenuto è stato il coordinatore Consorzio, Luca Colombo, che ha raccontato ai colleghi kosovari la storia e gli obiettivi del progetto varesino: “Ci occupiamo di castanicoltura da cinque anni; nasciamo a fine ottobre del 2009, anche se in realtà questo è il primo anno di attività piena, perché nel 2010 a Varese è approdato il cinipide, un insetto che punge la gemma del castagno bloccandone la vegetazione. Il cinipide in Italia è arrivato nel 2002 a Varese nel 2010. E vuol dire zero produzione per quattro anni e dunque questo è il primo anno in cui abbiamo potuto effettivamente avere un raccolto significativo”.

Un problema che nei boschi del Kosovo è al momento sconosciuto. “Per il momento non abbiamo ancora dovuto fare i conti con questo parassita – ha spiegato il portavoce della delegazione, aiutato da un interprete –  Abbiamo un altro tipo di malattia del castagno, confinata solo in alcuni luoghi ma che persiste da trentacinque anni”.

I coltivatori che hanno fatto visita a Varese fanno parte del Consorzio Unique che si trova appunto nel comune di Unique, al confine con l’Albania e il Montenegro. Due le filiere del Consorzio: una produce frutti di bosco e mirtilli, l’altra mele e castagne. “Tutto quello che il nostro territorio offre viene coltivato e trasformato – hanno spiegato – e le nostre piantagioni si estendono su circa 4mila ettari”.

Un’estensione immensa se messa a paragone con le terre del Consorzio varesino, di soli 20 ettari, in parte bosco e in parte selva. Massimo Raimondi, dottore agronomo e tecnico del Consorzio ha spiegato agli ospiti la differenza: “La selva è una sorta di boutique. Fino alla seconda guerra mondiale qui non esisteva il bosco ma era tutto pascolato. Il Parco del Campo dei Fiori così come tutta la fascia altimetrica delle Prealpi era adibita a castagneto. Con l’avvento dell’industrializzazione molte persone delle valli sono emigrate verso la città lasciando il bosco a se stesso. Il bosco è un organismo vivente, si muove e ha così invaso queste aree coltivate. Cosa fa il consorzio? Recupera queste zone. La boutique è la parte recuperata. La cosidetta selva. Ogni anno entrano a fare parte del comunità dei soci che portano selve recuperate. Per recuperarle ci vogliono soldi, all’incirca 10 mila euro ad ettaro. Una cifra che sarebbe troppo onerosa per il solo consorzio, che al momento non può certo fare i numeri del mercato all’ingrosso, perchè non è abbastanza competitivo per poterlo fare”.

La delegazione ha fatto poi visita agli impianti dove le castagne del Consorzio vengono trasformate in farina e al Museo della Cultura rurale prealpina di Brinzio, dove sono stati mostrati in particolare attrezzi e strutture come la “grà” che un tempo servivano per la lavorazione e la conservazione delle castagne.

L’incontro si è concluso con un pranzo che ha offerto agli ospiti kosovari un assaggio dei sapori tipici delle valli varesine.

Mangiare sano e camminare: la ricetta per non ingrassare

Oggi, sabato 10 ottobre, torna l’annuale appuntamento con la riflessione sul tema dell’Obesità. Una giornata di iniziative per approfondire una delle cause primarie di patologie gravi promossa come sempre da ADI – Associazione di Dietetica e Nutrizione clinica – tramite la sua Fondazione.

Di seguito i consigli del servizio “Igiene degli alimenti e nutrizione dell’Asl di Varese” 

Alimentazione

CONSIGLI PER UNA DIETA EQUILIBRATA

Gli squilibri alimentari sono molto frequenti, di conseguenza il raggiungimento di un peso corporeo corretto va ottenuto sia attraverso il controllo dell’alimentazione, garantendo l’apporto minimo di tutte le sostanze nutritive indispensabili e sia attraverso una vita fisicamente più attiva.

SUGGERIMENTI UTILI

– Nell’arco della giornata è necessario assumere 3 pasti principali(colazione, pranzo e cena leggera) e due spuntini (a metà mattina e metà pomeriggio).

– Si consiglia di non saltare mai i pasti.

– Masticare piccoli pezzi con calma, in quanto facilita la digestione ed aumenta il senso di sazietà.

– È preferibile consumare miele, zucchero integrale o di canna, marmellate biologiche prive di zuccheri aggiunti.

– Evitare il consumo eccessivo di alcol, di bevande zuccherine, preferire l’acqua.

– È consigliabile utilizzare prodotti alimentari poveri di grassi e ad alto valore nutrizionale, come cerali, ortaggi e frutta.

– Consumare frutta e verdura più volte al giorno (1-2 porzioni di frutta al giorno, più di 2 porzioni di verdura, variare i colori).

– Scrivere il diario alimentare di ciò che si mangia durante l’arco della giornata.

– È’ preferibile cucinare i cibi in modo semplice: ai ferri, al vapore, lessati al forno o arrosto, utilizzando utensili che consentono di ridurre l’impiego dei grassi (pentole antiaderenti o a pressione).

– Evitare il consumo di cibi fritti, impanati e già pronti, spesso ricchi di grassi e di conservanti.

– Ridurre i pranzi o le cene fuori casa (fast-food, ristoranti e bar), qualora non fosse possibile scegliere alimenti “semplici” (piatti poco elaborati, evitando salse e condimenti eccessivi).

– Scegliere alimenti che diano gratificazione e piacere.

– Imparare a leggere le etichette dei prodotti alimentari in modo da conoscere la loro composizione, il valore energetico e nutrizionale.

– Qualora fosse difficile pesare l’alimento prima della cottura si possono calcolare i quantitativi degli alimenti già cotti, moltiplicando le grammature della dieta per 0.8 per carne e pesce e 2.5 per pasta e riso. Esempio: 100 gr di carne cruda = 100 x 0.8 = 80 gr di carne cotta, 60 gr di pasta cruda = 60 x 2.5 = 150 gr di pasta cotta

– Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni, è sufficiente un impegno fisico pari ad una camminata di circa 30 minuti, portare a passeggio il cane, fare le scale invece che prendere l’ascensore, usare la macchina solo se necessario.    

Alimentazione

Cosa mangiare

Colazione

Per la colazione si consigliano i seguenti alimenti:latte parzialmente scremato 125 g (un bicchiere)Yogurt magro 125 g ( un vasetto)The o caffè (non superare 2-3 tazze di caffè al giorno)Fette biscottate, biscotti secchi, pane anche con un velo di marmellata senza zucchero.

Spuntino

Si consiglia di assumere frutta fresca di stagione, nello stesso quantitativo sia a metà mattina che nel pomeriggio.

Pranzo e Cena

I pasti principali devono essere costituiti da:
Primo piatto: pasta, riso, gnocchi di patate, cereali (farro, orzo, avena) che possono essere consumati in brodo o come piatto asciutto.
Per condire i primi piatti si consiglia di privilegiare i sughi semplici a base di verdure (pomodoro e basilico, verdure di stagione e alle erbe aromatiche).
Per la preparazione del brodo è meglio usare brodo vegetale o di carne preparato in casa.
Si possono sostituire le due portate con un piatto unico che contiene sia il primo che il secondo in un’unica ricetta (pasta al ragù, riso alla pescatora, lasagne, ravioli). Se si consumano primi piatti o legumi ridurre il consumo di pane e patate.

Secondo piatto: è fonte di proteine e grassi.
Nell’arco della settimana si consigliano le seguenti frequenze di consumo:
Pesce: 2-3 volte alla settimana
Carne: 3-4 volte alla settimana (meno di due porzioni la carne rossa, 1-2 porzioni per la carne bianca)
Uova: 2-4 porzioni alla settimana
Salumi: 1 volta alla settimana
Formaggi: 2-3 porzioni alla settimana

Contorno
Verdure crude o cotte, sia a pranzo che a cena.

Condimenti
Utilizzare l’olio extra vergine di oliva oppure un olio monoseme, preferibilmente crudi.
Da evitare grassi animali (lardo, strutto e/o burro).
Sconsigliato l’uso di panna e margarine vegetali.

Bevande
Si consiglia di bere almeno 1.5 L di acqua al giorno.

CONSIGLI PER LA SCELTA DEGLI ALIMENTI

Latte e derivati:
si consiglia: latte parzialmente scremato o intero.
Yogurt naturale o alla frutta magro.
Formaggi freschi (crescenza, primo sale, caprino, mozzarella, ricotta fresca di latte vaccino, quartirolo), il formaggio va sempre considerato un secondo piatto.
I primi piatti:
utilizzare pasta di semola o di riso preferibilmente integrali e per quanto riguarda il riso si consiglia il basmati.
La polenta, gnocchi di patate, orzo, farro, cereali in genere conditi preferibilmente con sughi semplici di verdure.
La pasta all’uovo e le paste elaborate tipo tortellini, ravioli e pasta al forno costituiscono piatti unici.
Anche la pizza è da considerarsi un piatto unico, da privilegiare la pizza margherita e quella con verdure. Si consiglia una volta la settimana.
Pane:
si intende pane comune oppure di tipo integrale, sconsigliato il pane condito con lo strutto o con l’olio.
Evitare pani elaborati  (con olive, noci, semi di girasole e soja ) e focacce.
È concesso il consumo di grissini e creakers in quantità minime e saltuariamente.
Carne:
possono essere consumati tutti i tipi di carne, meglio non eccedere con le carni rosse (maiale, vitello, manzo), e preferire i tagli più magri scartando il grasso visibile. Evitare le carni in scatola, ed eliminare la pelle del pollame dopo la cottura.
Pesce:
sono consigliati tutti i tipi di pesce fresco o surgelato.
Salumi:
preferire i salumi magri come bresaola, speck, prosciutto cotto e crudo sgrassati.
Verdure:
si consiglia di variare la tipologia di verdura e di assumerle sia crude che cotte ad ogni pasto.
Frutta:
limitare i frutti a maggiore contenuto zuccherino (kaki, fichi, uva, banane, castagne e frutta secca). Evitare il consumo di succhi di frutta e preferire gli smoothie.
Sale:
limitare l’uso di sale da cucina, massimo 6 g al giorno, dadi ed estratti di carne.
Caffè:
si consiglia di non superare le 2-3 tazze al giorno.
Erbe aromatiche e spezie:Fresche o essiccate per insaporire i cibi e le pietanze.

ALIMENTI DA EVITARE
Cibi in scatola e conservati sott’olio, salse (maionese, mostarda e ketcup), carni grasse (oca, anatra e selvaggina)

Il Cluster Isole, mare e cibo celebra Alfredo Vanotti

Venerdì 9 ottobre il Cluster Isole, Mare e Cibo dedicherà la giornata ad Alfredo Vanotti con un convegno che esplorerà e racconterà i quarant’anni di operato del medico. Gli specialisti della nutrizione ricorderanno dunque e parleranno dell’approccio innovativo di Vanotti al tema della nutrizione, focalizzando le tavole rotonde sulle soluzioni alla malnutrizione che coinvolge le popolazioni di tutto il mondo.
Il convegno si articolerà in una prima tavola rotonda, “Alfredo, la medicina e il sociale”, in cui verrà proiettato una video intervista ad Alfredo Vanotti e a cui parteciperanno Fabrizio Muratori, Presidente della Società Italiana Obesità, Francesco Cavagnini, della Associazione Dietetica Italiana, Giovanni Ferrari, Presidente dell’Associazione Comocuore, Giovanni Muttillo e Miriam Magri, Presidente  e Vicepresidente della Federazione Nazionale Collegi Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatrici d’infanzia, Don Virginio Colmegna, Presidente Fondazione Casa Della Carità, Palmiro Boni, dell’Associazione Amici Casa Della Carità, Gabriella Iacono, Amministratore Unico – Milano Ristorazione S.p.A., Fausta Clerici, giornalista Unità, Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei Medici di Como.

La seconda tavola rotonda, “Alfredo, la formazione, la divulgazione e l’innovazione” verrà introdotta da un filmato dello chef Pietro Leemann e di Alfredo Vanotti, a cui parteciperanno Claudia Sorlini, Professore ordinario di Microbiologia agraria presso l’Università degli Studi di  Milano, Alberto Massirone, Direttore Sanitario Centro Medico Agorà, Guido Tettamanti, Professore Emerito dell’Università degli Studi di Milano, Antonio Pontiroli, Professore Ordinario di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Milano, Paola Palestini, Professore Associato Chimica Biologica Università degli Studi di Milano Bicocca, Elisabetta Nigris, Professore Ordinario Scienze della formazione e della Comunicazione, Università degli Studi di Milano Bicocca, Fabio Gabrielli, Preside Facoltà Scienze Umane L.U.de.S.-Lugano, lo chef Pietro LeemannAndrea Mascaretti, Presidente del Comitato Scientifico del Salone Internazionale della Ricerca Innovazione e Sicurezza Alimentare e Maurizia Sorbini, Presidente della Fondazione Paolo Sorbini.
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Tutta la realtà e i falsi miti dello zucchero

zucchero-di-cannaMolti sono i miti che ruotano attorno ad  un alimento comune come lo zucchero, ma conoscere la verità dei fatti può aiutarci ad essere più responsabili verso il nostro organismo e l’energia per la vita che siamo soliti dargli ogni giorno. Lunedì 28 settembre alle ore 16.15 al Padiglione Europa di Expo Milano 2015 si terrà il convegno dal titolo: “Lo Zucchero in Italia fa bene al Paese e all’uomo”, un appuntamento che si inserisce nella campagna d’informazione “Informati di Zucchero”, promossa da Aidepi, Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, Unionzucchero, Unione nazionale fra gli Industriali dello Zucchero e Assobibe, Associazione Italiana tra gli Industriali delle Bevande Analcooliche. L’obiettivo dell’incontro vuole essere quello di evidenziare il valore economico, sociale, occupazionale della produzione italiana di zucchero e della filiera agricola, oltre che l’apporto nutrizionale essenziale di questo ingrediente nell’ambito di una dieta bilanciata e dei corretti stili di vita. Alla giornata di lavori parteciperanno Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Antonio Tajani, Vice Presidente del Parlamento europeo, Luca Bianchi, Capo Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del Mipaaf e Valerio De Molli, Managing Partner The European House Ambrosetti.

Per un ulteriore approfondimento dal punto di vista scientifico ed economico interverranno il prof. Giulio Sapelli, docente di Storia Economica all’Università Statale di Milano, il prof. Franco Antoniazzi, docente di Tecnologia Alimentare all’Università di Parma e il prof. Giorgio Calabrese, docente di Nutrizione Umana all’Università del Piemonte Orientale. Il confronto sarà moderato dal Vice Direttore del Sole 24 Ore Fabrizio Forquet, mentre la conclusione dei lavori sarà affidata al Segretario Nazionale Unione Nazionale Consumatori, l’avv. Massimiliano Dona.