Ghiteri e cucina keniota direttamente a casa con lo chef Chepkonga

Mercoledì 19 agosto in diretta da Expo Milano 2015 lo chef del Kenya Pavillion Stephen Chepkonga entrerà nelle case degli italiani nel programma televisivo “Mezzogiorno italiano”. Se volete imparare a cucinare il Githeri, un piatto tipico della cucina keniota, non vi resta che accendere la TV su RaiUno dalle 11.30 alle 12.20!

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Frutta e verdura: amiche dei bambini a ‘Anche io’

Anche io gioco con il cibo. L’undicesima edizione della festa, nello spazio bimbi, sarà all’insegna di frutta e verdura, con una puntatina su formaggio e pane. 

cibo_che_gioco_dentroAd accogliere i piccoli amici di Varesenews sarà la Fonderia delle Arti di Malnate che offrirà un laboratorio di “fantasia di frutta” al momento dell’inaugurazione, venerdì 28 agosto alle ore 18. Mele, kiwi e ananas diventeranno divertenti “strumenti” per creare disegni fantasiosi. E sarà sempre la frutta la protagonista del laboratorio di sabato 29 agosto alle 16. L’Associazione “Cresci con gusto” proporrà, visto il successo dello scorso anno, un gioco creativo dove costruire gustosissimi e colorati spiedini, tutti da assaporare. Un lavoro appetitoso che potrà essere intervallato con la caccia alle bolle di sapone giganti che realizzeranno gli specialisti dei Decervellati,compagnia specializzata nell’animazione dei più piccoli e che ha sede a Castiglione Olona. A conclusione della giornata di gioco, arriverà la Cooperativa “Dire, fare e giocare” per coinvolgere i piccoli ospiti in un’esperienza magica all’interno di una scatola itinerante.

Domenica mattina la campanella per i piccoli amici suonerà alle 11.30. Di ritorno dalla camminata con mamma e papà potranno fermarsi allo stand di Slow Food per imparare a fare la formaggella. Dopo il pranzo, il gioco proseguirà con il laboratorio di gioco e divertimento che proporrà la Fonderia delle Arti per proseguire con lavori creativi e gustosi di Cresci con Gusto. 

Sgranchirsi le gambe per correre dietro alle bolle di sapone giganti oppure fermarsi per essere truccati da draghi o farfalle sarà possibile grazie all’abilità e alla maestria degli animatori dei Decervellati. Un disco volante, alla fine, incanterà tutti i presenti: alle 17 il Progetto Zattera presenterà il viaggio incredibile di un piatto apparentemente vuoto o con “verdura addormentata”. Frutta o verdura, pane o formaggio tutto andrà bene per passare un week end di grande divertimento.

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La tradizionale salsa tunisina diventa protagonista di tre giornate

Ad Expo Milano 2015, dal 19 al 21 agosto 2015, il Padiglione della Tunisia diventa un laboratorio di cucina dove poter assistere a show cooking e degustazioni. Il tema? “Harissa: canta e balla”. Sarà infatti la salsa tipica e tradizionale tunisina di peperoncini profumata alle spezie, l’ingrediente che i partecipanti avranno la possibilità di conoscere, scoprendo i segreti di una ricetta intensa che esalta le papille gustative.

Le tre giornate dedicate alla degustazione sono organizzate dal Commissariato Generale della Tunisia a Expo Milano 2015 – il Centro di Promozione delle Esportazioni tunisine – in collaborazione con il Ministero dell’Industria, l’azienda tunisina SICAM, produttrice di harissa certificata, e il progetto PAMPAT (progetto di promozione dei prodotti agroalimentari e del territorio nei mercati internazionali). Durante le sessioni di show cooking a Expo Milano 2015 i visitatori hanno l’opportunità di conoscere e degustare piatti tipici a base di harissa e di imparare come far risaltare ancora di più il sapore dei piatti della loro cucina nazionale aggiungendo questa salsa rossa speziata.

YgZmda0jRYqlkMPWUeEC_HarissaLa tradizionale salsa rossa attraversa diverse generazioni e ad oggi rimane una delle ricette tipiche della cucina tunisina. L’harissa si prepara con peperoncini rossi ridotti in purea e conditi con un po’ d’aglio, sale, cumino e coriandolo. Una salsa speziata e di carattere, che sprigiona ancor più il suo aroma se stemperata con un po’ d’olio d’oliva. Il nome deriva dal verbo arabo “harasa” che significa “schiacciare, pestare, macinare” e che descrive il metodo di preparazione dei peperoncini. Dal XVII secolo, quando cominciarono le prime coltivazioni di peperoncini nella regione del Cap Bon, dove si trova la pittoresca città di Hammamet, la ricetta dell’harissa viene trasmessa di generazione in generazione. Fino ad oggi il savoir-faire antico si è conservato e l’harissa si continua a preparare come una volta, alla maniera casalinga. Nonostante gli ingredienti non cambino, ogni produttore ha il suo piccolo segreto, perciò ogni harissa ha un gusto unico. Oggi, in Tunisia, sui banchi del mercato, i recipienti di harissa competono per forma, per sapore e per grado di piccantezza. C’è n’è per tutti i gusti, per grandi e piccini, per quelli che adorano il piccante e quelli che preferiscono un gusto più delicato. Ne esistono più di 34 varietà in Tunisia.

Per proteggere l’harissa, in qualità di prodotto “made in Tunisia” è stato lanciato nel 2014 il marchio “Food Quality Label Tunisia” (etichetta per la qualità del prodotto tunisino), a seguito degli sforzi congiunti di aziende e governo tunisino. L’etichetta, che si trova sui recipienti di harissa tunisina certificata, è una garanzia dell’origine del prodotto, dell’applicazione fedele della ricetta e soprattutto della qualità e freschezza degli ingredienti. I peperoncini, caratterizzati dal colore rosso vivo, maturano al sole tunisino e vengono raccolti nel periodo migliore dell’anno, stabilito da un disciplinare nazionale, e vengono direttamente consegnati per l’inscatolamento. Questo dona all’harissa, certificata dal marchio “Food Quality Label”, un sapore particolarmente intenso e delizioso.

Il cibo alla conquista del mondo

Doppio appuntamento ad Anche io, la festa di Varesenews e di tutta la provincia, con i libri dedicati al mondo della cucina. 

Domenica 30 agosto sarà presente Mr. Alloro, ovvero Sergio Barzetti,con il suo ultimo libro dal titolo “Il risottario” (Guido Tommasi Editore). Un volume interamente dedicato al mondo del risotto e destinato sia ad appassionati che a coloro che vogliono avvicinarsi a questo mondo. Barzetti è un cuoco libero professionista, appassionato e un po’ “fuori dal coro”, da novembre 2011 partecipa stabilmente alla trasmissione “La prova del cuoco” su Rai 1. Nei panni di maestro in cucina, soprannominato “Mr. Alloro” per via della predilezione che ha per questa pianta aromatica, insegna con simpatia e competenza a realizzare ricette gustose e mai banali.

 «Preparare un buon risotto è una questione delicata, in grado di smuovere ed esacerbare gli animi almeno quanto una partita della nazionale ai quarti di finale – si legge nella presentazione del libro -. In effetti, per parlare del risotto perfetto, dalla scelta del riso fino alla mantecatura, bisogna essere provvisti della raffinata arte della diplomazia oppure di poche e granitiche nozioni per affrontare scelte difficili e interlocutori agguerriti». Infatti il Risottario di Sergio Barzetti, è un libro «non solo per gli appassionati di risotti, ma anche per i neofiti, i teorici e gli scettici… eh sì, perché in quest’opera troverete le basi del risotto, dai brodi alla scelta del chicco, le ricette per servire piatti ricchi di gusto, tante idee per trasformare eventuali avanzi in appetitosi secondi e un viaggio fotografico attraverso le campagne del nord Italia, tra i produttori e la gente che si occupa di riso da generazioni».

Sabato 29 agosto, invece, sarà presente anche Alessandro Marzo Magno, giornalista che collabora con “Focus Storia” e con la pagina food del sito del “Sole 24 Ore”. Marzo Magno presenterà il libro “Il genio del gusto. Come il mangiare italiano ha conquistato il mondo”(ed.Garzanti).

«Il cibo italiano per eccellenza? La pizza, verrebbe da dire, oppure la pasta – si legge nella presentazione del libro di Marzo Magno -. Leggendo Il genio del gusto dovremo forse ricrederci, e scoprire come la nostra cucina sia stata in grado di accogliere lavorazioni e ingredienti da tutto il mondo per reinventarli e farli propri, costruendo attorno al cibo una cultura originale e una identità collettiva. Si svelano così le origini sorprendenti dei grandi protagonisti della gastronomia italiana, oppure le storie di innovazione e coraggio imprenditoriale tutte italiane: il carpaccio, inventato nel 1963 da Giuseppe Cipriani fondatore dell’Harry’s Bar a Venezia; la macchinetta per il caffè espresso, nata dall’inventiva di un fonditore di alluminio che osservava la moglie fare il bucato; e la Nutella, il cui primo barattolo uscì dalle linee della Ferrero, ad Alba, il 20 aprile 1964, esattamente cinquant’anni fa. Il genio del gusto descrive così in che modo il mangiare italiano è riuscito a conquistare il mondo, imponendosi ovunque come sinonimo di qualità, di benessere e di autenticità».

 

Anche le Maldive festeggiano il National Day ad Expo

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Lunedì 11 agosto Expo Milano 2015 celebra il National Day delle Maldive. I festeggiamenti cominceranno presso l’Expo Centre con i saluti delle autorità, gli inni e la cerimonia dell’alzabandiera, per poi continuare con alcune manifestazioni d’intrattenimento che permetteranno ai visitatori di conoscere e apprezzare la cultura di questo paradiso incontaminato fatto di spiagge coralline, mare e natura. La partecipazione delle Maldive ad Expo Milano vuole essere l’opportunità ideale per conoscere e farsi conoscere, portando anche i visitatori a conoscere la sua popolazione e le sue persone.

Le Maldive partecipano a Expo Milano 2015 all’interno del Cluster Isole, Mare e Cibo. Situate su due file di atolli nell’Oceano Indiano vicino all’equatore, contano 1.190 isole coralline sparse su oltre 90.000 chilometri, che a loro volta compongono un arcipelago di 26 atolli naturali di forma anulare. Le Maldive si trovavano lungo una delle tratte commerciali dell’Oceano Indiano e proprio per questo coloni e visitatori provenienti dalle regioni vicine e dal resto del mondo conoscono da sempre queste isole. L’influenza di diversi popoli e culture hanno avuto un grande impatto sulle popolazioni autoctone, sulla loro lingua, arte, ma anche credo e tradizioni. Il pesce è l’alimento principale della gente del luogo: la pesca nelle Maldive è praticata con tecniche tradizionali con canne da pesca e lenze che sono considerate più eco-sostenibili soprattutto nel rispetto dei delfini.