La tradizionale salsa tunisina diventa protagonista di tre giornate

Ad Expo Milano 2015, dal 19 al 21 agosto 2015, il Padiglione della Tunisia diventa un laboratorio di cucina dove poter assistere a show cooking e degustazioni. Il tema? “Harissa: canta e balla”. Sarà infatti la salsa tipica e tradizionale tunisina di peperoncini profumata alle spezie, l’ingrediente che i partecipanti avranno la possibilità di conoscere, scoprendo i segreti di una ricetta intensa che esalta le papille gustative.

Le tre giornate dedicate alla degustazione sono organizzate dal Commissariato Generale della Tunisia a Expo Milano 2015 – il Centro di Promozione delle Esportazioni tunisine – in collaborazione con il Ministero dell’Industria, l’azienda tunisina SICAM, produttrice di harissa certificata, e il progetto PAMPAT (progetto di promozione dei prodotti agroalimentari e del territorio nei mercati internazionali). Durante le sessioni di show cooking a Expo Milano 2015 i visitatori hanno l’opportunità di conoscere e degustare piatti tipici a base di harissa e di imparare come far risaltare ancora di più il sapore dei piatti della loro cucina nazionale aggiungendo questa salsa rossa speziata.

YgZmda0jRYqlkMPWUeEC_HarissaLa tradizionale salsa rossa attraversa diverse generazioni e ad oggi rimane una delle ricette tipiche della cucina tunisina. L’harissa si prepara con peperoncini rossi ridotti in purea e conditi con un po’ d’aglio, sale, cumino e coriandolo. Una salsa speziata e di carattere, che sprigiona ancor più il suo aroma se stemperata con un po’ d’olio d’oliva. Il nome deriva dal verbo arabo “harasa” che significa “schiacciare, pestare, macinare” e che descrive il metodo di preparazione dei peperoncini. Dal XVII secolo, quando cominciarono le prime coltivazioni di peperoncini nella regione del Cap Bon, dove si trova la pittoresca città di Hammamet, la ricetta dell’harissa viene trasmessa di generazione in generazione. Fino ad oggi il savoir-faire antico si è conservato e l’harissa si continua a preparare come una volta, alla maniera casalinga. Nonostante gli ingredienti non cambino, ogni produttore ha il suo piccolo segreto, perciò ogni harissa ha un gusto unico. Oggi, in Tunisia, sui banchi del mercato, i recipienti di harissa competono per forma, per sapore e per grado di piccantezza. C’è n’è per tutti i gusti, per grandi e piccini, per quelli che adorano il piccante e quelli che preferiscono un gusto più delicato. Ne esistono più di 34 varietà in Tunisia.

Per proteggere l’harissa, in qualità di prodotto “made in Tunisia” è stato lanciato nel 2014 il marchio “Food Quality Label Tunisia” (etichetta per la qualità del prodotto tunisino), a seguito degli sforzi congiunti di aziende e governo tunisino. L’etichetta, che si trova sui recipienti di harissa tunisina certificata, è una garanzia dell’origine del prodotto, dell’applicazione fedele della ricetta e soprattutto della qualità e freschezza degli ingredienti. I peperoncini, caratterizzati dal colore rosso vivo, maturano al sole tunisino e vengono raccolti nel periodo migliore dell’anno, stabilito da un disciplinare nazionale, e vengono direttamente consegnati per l’inscatolamento. Questo dona all’harissa, certificata dal marchio “Food Quality Label”, un sapore particolarmente intenso e delizioso.

Folklore e progresso a Expo con la Cambogia

La Cambogia festeggia ad Expo Milano 2015 il suo National Day domenica 16 agosto tra folklore e progresso. Ad inaugurare la giornata il Ministro del Commercio Sun Chathol, il Commissario generale Bruno Antonio PasquinoPak Sokhom, Segretario di Stato al Ministero del Turismo, Chhann Vathanak, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Chhoeung Simorn e Kao Thearo, Sottosegretari di Stato al Ministero della Cultura e delle Arti. L’importanza dello sviluppo del mercato internazionale per la commercializzazione del riso, di cui la Cambogia è fra i maggiori produttori al mondo, è stato ciò che le delegazioni intervenute hanno sottolineato. «La Cambogia affronta i problemi che riguardano la fame e la malnutrizione» ha affermato Pasquino «promuovendo lo sviluppo della tecnologia e dell’innovazione per la produzione del riso».

cambogia_gal4L’approccio che il padiglione della Cambogia ha prediletto per l’Esposizione Universale milanese è stato di ricchezza di elementi caratteristici degli aspetti culturali e della storia delle tecniche produttive del riso. La conferenza dal titolo “Il riso più buono del mondo”, che si è tenuta nel pomeriggio, ha illustrato l’avanzamento tecnologico apportato alle tecniche d’irrigazione nelle risaie a testimonianza della qualità del riso cambogiano «per migliorare la produzione del cereale» ha sottolineato Sun Chathol durante il convegno «e sviluppare il commercio e nuove forme di mercato». Il National Day della Cambogia è proseguito sul palco del Media Centre con la performance dei ballerini che si sono esibiti nella tipica danza della pesca e in quella di benedizione davanti ai visitatori e alle delegazioni cambogiane e italiane. A seguire, la parata culturale lungo il Decumano ha condotto al Padiglione della Cambogia, all’interno del Cluster del Riso, dove sono la giornata nazionale si conclusa con la partecipazione dei musicisti e danzatori in abiti tradizionali.

 

Expo Milano 2015 celebra il settantesimo anniversario di indipendenza indonesiana

Sono in arrivo tre giorni di festeggiamenti speciali per celebrare il settantesimo anniversario d’indipendenza dell’Indonesia. A partire da sabato 15 agosto  si terranno show cooking delle specialità indonesiane presso i chioschi di street food e attività per i bambini con tanti giochi tradizionali e interattivi. Inoltre, sarà allestita presso il Padiglione una mostra fotografica con immagini suggestive di momenti delle celebrazioni della Giornata dell’Indipendenza in Indonesia. Sarà presente alle celebrazioni anche il Commissario Unico delegato per il Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala.

L’apertura ufficiale delle celebrazioni sarà sabato 15 alle 15,00 presso il Padiglione dell’Indonesia, con una serie di performance culturali (Saman Dance e Panyembrah Dance). La giornata proseguirà con danze tipiche, giochi interattivi e quiz, per terminare alle 19,15 circa con la Poco-Poco dance, che coinvolgerà tutto lo staff. Ci sarà anche un’estrazione di premi.
Il 16 agosto, sempre alle 15,00, i festeggiamenti si apriranno invece con una dimostrazione delle tipiche arti marziali indonesiane e una combinazione di danze Rantak e Piring. La giornata si concluderà ancora alle 19,15, con vari tipi di danze tradizionali, estrazioni a premi e la Poco-Poco dance, che coinvolgerà nuovamente lo staff.

Culmine delle celebrazioni sarà il 17 agosto, data dell’Indipendenza indonesiana, con la cerimonia dell’alzabandiera alle 10,00. Danze e giochi si susseguiranno tutto il giorno, ma il pezzo forte della giornata sarà il tentativo di battere il record del Tumpeng (il tipico cono di riso della tradizione indonesiana) più grande del mondo, che sarà poi distribuito per assaggi a tutti i presenti. Alle 18,45 è previsto un tributo a un famoso attore e regista indonesiano, Didi Petet. Alle 19,00, è in programma l’arrivo al Padiglione indonesiano di Giuseppe Sala, Commissario Unico delegato per il Governo per Expo Milano 2015, (accompagnato da un giocatore dell’Inter) che assisterà alla celebre Kaca-Kaca Dance, visiterà il Padiglione dell’Indonesia, soffermandosi sul celebre oculus, cuore del Padiglione.
L’estrazione a premi del 17 agosto metterà in palio alcuni biglietti in tribuna Vip per l’Inter.

La delegazione sarà presente domenica per la chiusura dei festeggiamenti all’Auditorium di Expo Milano 2015, dove si terrà uno spettacolo presentato dal vj più famoso dell’Indonesia, Daniel Mananta. Alle 20,00 sarà proiettato un nuovo tributo video all’attore e regista Didi Petet. Seguiranno i saluti ufficiali dell’Ambasciatore indonesiano in Italia August Parengkuan e, dopo il benvenuto di Giuseppe Sala, saranno sul palco i giocatori dell’Inter Dejan Stankovic, Dodo Pires e Jonathan Biabiany.

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Il cibo alla conquista del mondo

Doppio appuntamento ad Anche io, la festa di Varesenews e di tutta la provincia, con i libri dedicati al mondo della cucina. 

Domenica 30 agosto sarà presente Mr. Alloro, ovvero Sergio Barzetti,con il suo ultimo libro dal titolo “Il risottario” (Guido Tommasi Editore). Un volume interamente dedicato al mondo del risotto e destinato sia ad appassionati che a coloro che vogliono avvicinarsi a questo mondo. Barzetti è un cuoco libero professionista, appassionato e un po’ “fuori dal coro”, da novembre 2011 partecipa stabilmente alla trasmissione “La prova del cuoco” su Rai 1. Nei panni di maestro in cucina, soprannominato “Mr. Alloro” per via della predilezione che ha per questa pianta aromatica, insegna con simpatia e competenza a realizzare ricette gustose e mai banali.

 «Preparare un buon risotto è una questione delicata, in grado di smuovere ed esacerbare gli animi almeno quanto una partita della nazionale ai quarti di finale – si legge nella presentazione del libro -. In effetti, per parlare del risotto perfetto, dalla scelta del riso fino alla mantecatura, bisogna essere provvisti della raffinata arte della diplomazia oppure di poche e granitiche nozioni per affrontare scelte difficili e interlocutori agguerriti». Infatti il Risottario di Sergio Barzetti, è un libro «non solo per gli appassionati di risotti, ma anche per i neofiti, i teorici e gli scettici… eh sì, perché in quest’opera troverete le basi del risotto, dai brodi alla scelta del chicco, le ricette per servire piatti ricchi di gusto, tante idee per trasformare eventuali avanzi in appetitosi secondi e un viaggio fotografico attraverso le campagne del nord Italia, tra i produttori e la gente che si occupa di riso da generazioni».

Sabato 29 agosto, invece, sarà presente anche Alessandro Marzo Magno, giornalista che collabora con “Focus Storia” e con la pagina food del sito del “Sole 24 Ore”. Marzo Magno presenterà il libro “Il genio del gusto. Come il mangiare italiano ha conquistato il mondo”(ed.Garzanti).

«Il cibo italiano per eccellenza? La pizza, verrebbe da dire, oppure la pasta – si legge nella presentazione del libro di Marzo Magno -. Leggendo Il genio del gusto dovremo forse ricrederci, e scoprire come la nostra cucina sia stata in grado di accogliere lavorazioni e ingredienti da tutto il mondo per reinventarli e farli propri, costruendo attorno al cibo una cultura originale e una identità collettiva. Si svelano così le origini sorprendenti dei grandi protagonisti della gastronomia italiana, oppure le storie di innovazione e coraggio imprenditoriale tutte italiane: il carpaccio, inventato nel 1963 da Giuseppe Cipriani fondatore dell’Harry’s Bar a Venezia; la macchinetta per il caffè espresso, nata dall’inventiva di un fonditore di alluminio che osservava la moglie fare il bucato; e la Nutella, il cui primo barattolo uscì dalle linee della Ferrero, ad Alba, il 20 aprile 1964, esattamente cinquant’anni fa. Il genio del gusto descrive così in che modo il mangiare italiano è riuscito a conquistare il mondo, imponendosi ovunque come sinonimo di qualità, di benessere e di autenticità».

 

Dalla Sicilia a Expo in handbike

Ha dell’incredibile, ma l’avventura di Samuel Marchese, 15 anni, e i suoi compagni, i “Freedom Angels”, è realtà. “Dalla Sicilia a EXPO 2015” è il nome della maratona di 800 km che, dal 15 luglio, sta affrontando, accompagnato dallo staff tecnico e da altri ragazzi affetti da diverse disabilità, per raggiungere l’Esposizione Universale e incontrare tutti i paesi partecipanti. L’arrivo è previsto per venerdì mattina alle 10.30 all’Auditorium di Cascina Triulza, dove il giovane, insieme ai compagni, avrà il piacere di testimoniare non solo i benefici fisici e mentali di un’attività sportiva, ma soprattutto come sia necessario abbattere le barriere architettoniche e mentali per guardare avanti e proseguire il proprio cammino sfruttando tutte le opportunità che abbiamo.

Il senso della sua impresa sta proprio nelle parole stesse di Samuel: “La vita può sempre essere una gioia anche se si deve affrontare con qualche difficoltà in più: la diversità è davvero l’unica cosa che ci accomuna tutti. Ognuno, nella sua diversità, può e deve interagire nella società, ma affinché ciò possa realizzarsi è necessario abbattere le barriere (sia architettoniche che mentali), che sono le sole a creare il muro d’isolamento fra noi e gli altri”.

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